Dimensionamento degli Elementi Costituenti la Scala

Dimensionamento dei gradini#

Numerose sono state le regole o le formule che nel corso del tempo, mosse o ispirate dalle più svariate assunzioni o presupposizioni, sono state escogitate e proposte.

La formula oggi usata è quella che trae ispirazione da F. Blondel, il cui ragionamento è il seguente:

“La lunghezza del passo naturale di un uomo che cammina in piano è di due piedi (1 piede fr. = 0,324 m [NdT]), vale a dire di ventiquattro pollici (1 pollice = 1/12 piede), mentre l’altezza di quello che sale su una scala a pioli drizzata a piombo è di un piede o di dodici pollici. Di qui si vede come la lunghezza naturale del passo disteso su un piano è doppia dell’altezza naturale dello stesso passo in verticale. Quindi per congiungere l’uno e l’altro come si fa in tutte le rampe, occorre che ciascuna parte in verticale sia presa in compensazione di due parti in orizzontale e che entrambi, perché risulti un passo naturale, diano insieme la lunghezza di due piedi o di ventiquattro pollici”.

Se si indica con p la pedata (in pollici) e con h l’alzata (in pollici), secondo il ragionamento di Blondel riportato sopra deve sussistere la seguente relazione fissa:

pedata = passo naturale dell’uomo – doppio dell’alzata.

Cioè p = 24 – 2 h, o passando ai centimetri,

P = 64,8 – 2 h

Da questa deriva la formula prevista dalla normativa (legge eliminazione delle barriere architettoniche 13/1989):

2 a + p = 62 ÷ 64 cm

I gradini dovranno essere preferibilmente a pianta rettangolare con pedata non inferiore a 30 cm ed alzata non superiore a 17 cm.

Sono ammessi gradini a pianta trapezoidale, purché la pedata sia di almeno 30 cm misurata a 40 cm dal montante centrale o dal parapetto interno.

Dimensionamento delle rampe#

Per quanto riguarda le scale, il numero e la larghezza in strutture come alberghi o locali di pubblico spettacolo viene determinato in funzione del massimo affollamento ipotizzabile (ossia del numero massimo di persone ammesse in un compartimento, determinato o dagli effettivi posti a sedere o dal prodotto della densità di affollamento per la superficie lorda del pavimento).

Nel caso invece di edifici di civile abitazione il numero e la larghezza delle scale sono fissati in funzione dell’altezza dell’edificio secondo quanto previsto dal dm n. 246 del 16 Maggio 1987.

Per quanto riguarda le scale di sicurezza esterne, la larghezza della rampa dovrà essere pari ad almeno 2 moduli, ovvero 1,2 metri, e sarà dato dal prodotto tra la larghezza unitaria, calcolata in funzione del profilo di rischio e del numero dei piani serviti dalla scala, ed il numero totale degli occupanti che impegnano la scala.

Larghezza rampa = Lu • nv

Per quanto riguarda la lunghezza, le rampe dovranno essere rettilinee e con non meno di 3 gradini e non più di 15.

Sono però ammesse anche le rampe non rettilinee (scale mistilinee e curvilinee), purché interrotte da pianerottoli di riposo almeno ogni quindici gradini e con la pedata di ciascun gradino, misurata a 40 cm dal montante centrale della scala o dal parapetto interno, di larghezza non inferiore a 30 cm. Nelle scale in cui la realizzazione dei pianerottoli di riposo risulta impossibile per carenza di spazio, è inoltre consentita la loro sostituzione con l’installazione di un corrimano su entrambi i lati della rampa.

Dimensionamento dei pianerottoli#

Escludendo la scala rettilinea “diritta” la regola da tener presente nel dimensionare i pianerottoli è che il valore della loro profondità non deve essere inferiore alla larghezza totale della rampa.

Tale norma è sufficiente per dimensionare i giroscala intermedi. Per quanto concerne invece il pianerottolo di arrivo la sua profondità sarà determinata da una serie di altri elementi: numero delle porte che danno accesso agli alloggi, eventuali ascensori, ecc.

Nelle scale diritte è opportuno che la profondità dei pianerottoli intermedi sia un multiplo della lunghezza di passo in piano (62 ÷ 64 cm), aumentata del valore di una pedata.